mercoledì 30 aprile 2014

Quanto costa un montascale?

In un Condominio è meglio un Ascensore o un Montascale? Come abbiamo avuto già occasione di esporre, le detrazioni fiscali ed i contributi per i disabili abbattono sensibilmente il prezzo montascale e permettono di accedere a soluzioni alternative ben più versatili. Facciamo qui tesoro della gradita segnalazione di un nostro lettore alle prese con un impianto condominiale di grosse dimensioni e di notevole complessità (4 piani). I preventivi ricevuti per un montascale a poltroncina oscillavano tra i 23.000 ed i 28.000 euro. Data la presenza di due condomini con invalidità accertata, la spesa reale per ciascuno sarebbe compresa tra 5.500 e 7.000 euro circa (vedasi detrazione IRPEF al 50% per ognuno dei due nuclei familiari).
Uno degli altri residenti ha voluto essere lungimirante ed ha richiesto alla stessa azienda i costi di impianto per un ascensore, o meglio per una piattaforma elevatrice, ovviamente l’importo è stato molto più alto, circa 75.000 euro, che, comunque,  grazie alle detrazioni ed i contributi si sarebbe ridotto a circa 37.500, pari a poco più di 7.500 per ognuna delle cinque famiglie residenti che avrebbero potuto condividere la spesa: una cifra non bassa, ma sicuramente giustificata dall’aumento di valore degli appartamenti, dal poter gestire anche il trasporto di una carrozzina e, non ultimo, dalla possibilità di utilizzo dell’impianto da parte di tutti i condomini.
Questi valori non tengono conto dell’eventuale contributo regionale, né della detrazione IRPEF del 19% applicabile sulla differenza dei costi per ogni residente invalido.
Per tanto voi direte che a parità di spesa è meglio un ascensore! Ma quanto costa mantenerlo?


Ogni anno la spesa prevista per un condominio non è mai inferiore agli 800/1000 euro, oltre al controllo biennale obbligatorio effettuato da un apposito istituto che costa altri 200/300 euro. Considerate quindi ogni cinque anni una spesa di almeno 5.000 euro. 

lunedì 28 aprile 2014

Ascensore anziani: 5 perché (averne uno conviene)

Si usa abitualmente il termine di ascensore anziani per parlare delle piattaforme elevatrici, aperte o chiuse che siano, oppure degli ascensori tradizionali, più elaborati, grandi e più veloci.
Tra gli abbattitori di barriere architettoniche è di gran lunga il più versatile, sicuro e veloce, anche se a questi pregi fa da contraltare il prezzo, sensibilmente più alto di quello di un montascale, elemento che, soprattutto in assenza di utilizzatori che possano beneficiare dei contributi regionali, ne limita la diffusione a situazioni residenziali complesse, con un certo numero di piani e più utilizzatori che ne condividano l’uso.

Perché è più versatile
A differenza di un impianto a poltroncina, difficilmente utilizzabile da una persona su sedia a rotelle, la piattaforma può trasportare indifferentemente passeggeri con qualche difficoltà motoria, con carrozzina e può essere utilizzato anche da persone pienamente abili, ma, ad esempio, alle prese con le casse di acqua minerale da portare al terzo piano.

Perché è più sicuro 
Il passeggero può salire in completa sicurezza dentro una cabina aperta (fino a 3 metri di altezza), o totalmente chiusa fino ad un’altezza di 18 metri. Oltre è preferibile l’ascensore tradizionale.
Le piattaforme oleodinamiche, semplici ed economiche, prevedono una discesa frenata di emergenza in assenza di alimentazione elettrica, quindi nessun timore.

Perché è più veloce
Gli impianti montascale tradizionali (pedane porta carrozzina e poltroncine) hanno la velocità limitata per legge; poniamo l’esempio tipo, un impianto per un secondo piano con la guida che sale lungo la parte interna della scala (cioè vicino alla ringhiera) richiede circa 7 metri in diagonale per ogni piano con un totale di 14 metri: per ogni salita o discesa il passeggero impiega quasi 2 minuti e mezzo tra “corsa” e sbarco!
Anche le piattaforme sono limitate, ma a pieno carico e muovendosi solo in verticale i 14 metri di “binario” da percorrere nell’esempio di prima qui diventano 7 che, anche se fatti alla velocità minima, richiedono poco meno di minuto: meno della metà della poltroncina.

Perché costa di più
A differenza del montascale, per il quale l’unica personalizzazione necessaria è la “guida” per gli impianti curvilinei (per i rettilinei si usano guide standard che vengono adattate in fase di montaggio), l’impianto a piattaforma è totalmente fatto su misura per l’abitazione dove si andrà ad inserire; i soli componenti “industriali” per questioni di sicurezza e affidabilità sono i motori, le funi e le centraline; per il resto si tratta di una realizzazione di alto artigianato, dove il cliente può scegliere tutto: materiali, colori, rivestimenti, accessori e finiture. Se il paragone con l’abbigliamento è lecito, parliamo della stessa differenza che passa tra un abito “pronto-moda” scorciato ed un capo di alta sartoria.

Perché può essere più conveniente
La flessibilità d’uso in primo luogo rende “appetibile” la piattaforma, soprattutto in piccoli condomini dove sia residente una persona che ha diritto ai contributi regionali regolati dalla Legge 13/89: questi, sommati alle detrazioni IRPEF destinate alle ristrutturazioni edilizie (50% per il 2014, 40% nel 2015, 36% dal 2016), abbattono considerevolmente la spesa sostenuta.
La indiscutibile valorizzazione dell’immobile data dalla presenza dell’elevatore: un terzo piano senza ascensore non è esattamente piacevole ed il valore di mercato è almeno il 25% di meno.

In ultimo la spesa nei condomini è quasi sempre condivisa da molti utenti.  

mercoledì 23 aprile 2014

Prezzo servoscala: come individuare il più conveniente?


Parlando di abbattimento delle barriere architettoniche la prima ovvia domanda è: quanto costa?
Avendo affrontato diffusamente il tema delle agevolazioni fiscali e dei contributi non ci limiteremo solo al “quanto costa”, ma al “perché costa così” e a come si può agire per spendere meno e meglio.
Una carrellata preliminare via internet non fa male; il consiglio è non limitarsi a premere il bottone PREZZO SERVOSCALA, ma cercare di vedere se e come le soluzioni trovate sul web possono adattarsi alla nostra casa. Non fermarsi al già visto nel palazzo di fronte o alla tv, ma immaginare creativamente e, soprattutto, chiedere la consulenza di un ”professionista in carne ed ossa” dato che solitamente  i preventivi sono gratuiti.
Parlando di prodotti europei ed affidabili i prezzi medi di un servoscala a poltroncina per impianti rettilinei possono oscillare tra 3.000 e 5.000 euro (la spesa reale poi sarà meno della metà).
Gli impianti curvilinei poco complessi (2 rampe – un piano) si attestano tra 6.900 e 9.900 euro, gli impianti curvilinei multi utenza (dal secondo piano al terzo) oscillano tra 12.000 e 15.000 euro.
Situazioni ambientali di notevole complessità (oltre il terzo piano, con molte curve e cambi di pendenza) e lunghezza  possono far lievitare il costo oltre i 25-26.000 euro.
Non dimentichiamo poi che i principali distributori possono offrire prodotti perfettamente rigenerati a costi di sicuro richiamo. Ne consigliamo l’utilizzo per impianti brevi e poco complessi (al massimo per un piano).
Il web ha il pregio dell’immediatezza, ma certo non quello della precisione, dell’esperienza diretta e della consulenza specifica. Per questo esistono i blog come questo, ma soprattutto esistono aziende con consulenti seri e preparati che ci accompagneranno negli anni con manutenzioni adeguate e buoni consigli.
Una domanda che ci si pone spesso è come capire con chi si ha a che fare tramite una pagina web? Per esperienza un ottimo indicatore è il rapporto delle aziende con associazioni, cooperative di consumo, patronati, istituti di credito ecc.: queste realtà sono molto selettive e addirittura filtrano preventivamente offerte e pubblicità dirette ai propri associati.

lunedì 21 aprile 2014

Preventivo servoscala: come e a chi chiederlo

Normalmente la preparazione di un preventivo servoscala è preceduta da due fasi, una prima preparatoria, dove tramite le pagine web delle aziende è possibile farsi un’idea di massima delle spese che si dovranno affrontare, una seconda nella quale un tecnico incaricato dall’azienda effettua i rilievi che daranno luogo al preventivo vero, “su misura”. Mai scordare che l’abbattimento delle barriere architettoniche è una operazione precisa , il venditore approssimativo non è accettabile.

Vorremmo a questo punto fugare alcuni dubbi che possono ricorrere al momento che richiediamo la visita del tecnico ed il suo sopralluogo.

“Quanto costa fare il preventivo?”
Nessuna azienda seria chiede compensi per il preventivo, ma può accadere per i rilievi e le misurazioni, effettuate da geometri o architetti, fanno parte della normale prassi di lavoro e sono a carico dell’utente. Per cui la visita e il preventivo devono essere gratis! Il rilievo solitamente no e sarà incluso nel prezzo già preventivato.

“Magari poi ci ripensiamo...non vorremmo disturbare…”
Un preventivo non accettato rientra nella “routine”, le aziende ne sono consce, i clienti meno, soprattutto i “nonni” che, un po’ per delicatezza, un po’ per cortesia hanno sempre paura di disturbare: domandare è lecito, rispondere è cortesia (e interesse dell’azienda), dire “no, grazie” è un vostro diritto.

“Con tutto quello che si sente dire in giro non vogliamo estranei in casa…”
Il funzionario o il tecnico che entra in casa vostra è l’immagine dell’Azienda e le impressioni che vi lascerà sono il corollario del suo biglietto da visita.
Chi opera nell'abbattimento barriere architettoniche non sfugge a questa regola, anzi proprio per la delicatezza della materia trattata e la fragilità dell’interlocutore deve applicarsi con gentilezza e professionalità ed a livelli impensabili per qualsiasi altro settore commerciale.
Fino ad alcuni anni fa la serietà di una azienda, prestigio del marchio a parte, si poteva misurare tramite certi parametri; oggi l’attenzione alle necessità del cliente si misura attraverso il modo con cui si danno risposte al crescente bisogno di sicurezza del cliente. Le realtà più attente pretendono dai propri professionisti garanzie ben precise e soprattutto documentate; per dirla brutalmente, un’azienda seria non ci farà mai entrare in casa una persona “non controllata”. I protocolli etici e di sicurezza delle maggiori aziende di riferimento (e sono molto poche in Italia!) sono rigidi e pongono al centro dell’attenzione il Cliente, con la C maiuscola.
Il motivo per cui è meglio evitare di avere contatti con elettricisti “organizzati” o ascensoristi con provata esperienza, o commercianti che “si danno da fare”, magari senza nemmeno un ufficio operativo in zona.
In caso di problemi successivi alla stipula del contratto scaricheranno tutte le responsabilità all’azienda costruttrice che, ignara della mancanza di professionalità del venditore occasionale o del tecnico installatore, rifiuterà di accollarsi beghe non appartenenti alla loro competenza, oppure farà pagare il proprio servizio al cliente finale.

Diffidate delle imitazioni: lavorate con aziende serie, con anni d’esperienza, con uffici e tecnici locati nella vostra regione.

lunedì 14 aprile 2014

Breve guida alle agevolazioni fiscali per i servoscala

Facendo seguito al tema del contributo regionale trattato pochi giorni fa, affrontiamo oggi come lo Stato interviene sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche attraverso le agevolazioni fiscali servoscala.

Premesso che la materia è in evoluzione, e l’Ufficio delle Entrate invita sempre gli utenti a scaricare dal loro sito gli aggiornamenti, quanto qui esposto potrebbe essere una informazione non più aggiornata al momento della vostra lettura. Decliniamo quindi ogni responsabilità per le inesattezze e le variazioni sopraggiunte alla normativa vigente ed alla sua applicazione. Resta quindi inteso che i riferimenti primari dovranno essere: l’Agenzia delle Entrate, gli Uffici Tecnici Comunali, le Aziende Sanitarie, i Patronati di Assistenza, le Associazioni di Categoria, i vostri  Consulenti Fiscali.

IVA Agevolata
Fino al 31 dicembre 2014 gli interventi di ristrutturazione e manutenzione di edifici residenziali come l’installazione di un ascensore o di una piattaforma elevatrice sono assoggettati ad aliquota IVA pari al 10%, in quanto assoggettati alle ristrutturazioni edilizie; nel caso che uno dei residenti nell’immobile abbia una invalidità riconosciuta, l’aliquota scende al 4%. L’installazione di impianti montascale o di movimento verticale e complanare destinati esclusivamente ad utenti disabili (es. porta carrozzine e montascale) è sempre assoggettata ad aliquota 4%.

Detrazioni fiscali
Affrontiamo per prime quelle destinate a tutti gli utenti. Nel dicembre 2013 sono state apportate alcune variazioni alla normativa, quindi per spese sostenute dal 26 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 sarà possibile fruire di una detrazione Irpef pari al 50% su un importo massimo di 96.000 euro in 10 anni, questa scenderà al 40% (ferma restando la soglia dei 96.000 euro) per spese sostenute nel 2015, dal 1° gennaio 2016 la detrazione scenderà al 36% (con un tetto massimo di 48.000 euro).

Gli utenti che rientrano nella categoria delle persone disabili beneficiano di una detrazione IRPEF per spese sanitarie o a sostegno dell’acquisto di ausili pari al 19% sostenute nell’anno di riferimento, detraibile in una sola soluzione annuale; può essere utilizzata in alternativa alla detrazione 50% (in dieci rate annuali) oppure complementare, ma solo per la spesa eccedente il rimborso del 50%, ed eventualmente al rimborso Regionale aggiuntivo. Il senso è che non si possono detrarre cifre superiori alla reale spesa sostenuta.
Come sopra descritto consigliamo di avvalersi delle normative esplicative dell’Agenzia delle Entrate.


mercoledì 9 aprile 2014

Come ottenere i contributi per i montascale?

E’ necessario fare una distinzione tra i contributi montascale regionali erogati a fondo perduto agli aventi diritto e le detrazioni fiscali (IRPEF) relative a l'abbattimento barriere architettoniche ed alle ristrutturazioni  per l’anno 2014 pari al 50%, detraibili in 10 anni, di cui possono beneficiare tutti i soggetti privati, le aziende, gli studi professionali, le associazioni, le strutture turistiche e altri enti, tema che affronteremo a breve scadenza. Per l’anno 2015 saranno pari al 40%. Dal 2016 saranno pari al 36%.

Una seconda detrazione possibile (IRPEF) è pari al 19% in un’unica soluzione quale spesa per ausili sanitari, riservata agli aventi diritto in possesso di regolare certificazione medica. Consigliamo un approfondimento scaricando il modello specifico dal sito dell’Agenzia delle Entrate (Dicembre 2013).

Le due detrazioni non sono cumulabili, o meglio il 19% può essere considerato solo sulla parte eccedente il 50% già detratto. Consigliamo l’ausilio di un commercialista o di un CAF per il preciso conteggio e la stesura del mod. Unico.

E’ utile ricordare che i contributi montascale previsti per l'anno 2014 per l’abbattimento delle barriere architettoniche vanno a coprire il costo dell'impianto da un minimo del 25% e sono regolati dalla Legge n. 13 del 9 gennaio 1989. Sono riservati ai “.. portatori di menomazioni o limitazioni funzionali permanenti, …. ovvero quelle relative alla deambulazione e alla mobilità , coloro i quali abbiano a carico i citati soggetti ai sensi dell'articolo 12 D.P.R. n.917/1986, nonché i condomini ove risiedano le suddette categorie di beneficiari “.

Questo significa che oltre ai casi d’invalidità riconosciuta anche una persona che ne è priva, ma con problemi analoghi certificati dal medico, HA DIRITTO al contributo; diritto “trasferibile” ed ereditabile anche a chi abbia a carico questa persona.

Il contributo è erogato esclusivamente per impianti effettuati nell'abitazione principale, ove la persona ha “stabile e abituale dimora”. La domanda deve riguardare opere ancora non realizzate e deve essere presentata all’ufficio preposto del Comune ove è situato l’immobile assieme alla documentazione medica, l’elenco dei lavori previsti ed il preventivo di spesa. Sono inoltre necessarie: la copia della Carta di Identità (per alcuni Comuni anche la copia del Tesserino Sanitario), l’autorizzazione del proprietario dell’immobile, la copia della denuncia dei redditi del richiedente (o del CUD) e di chi si intesterà la fattura dei lavori, se diverso dal richiedente.

La domanda sarà collocata in una graduatoria comunale che tiene conto della data di presentazione e del grado di invalidità del richiedente. Le Commissioni sanitarie pertinenti, una volta l’anno, nei mesi da Aprile a Maggio, decideranno le priorità di erogazione del contributo seguendo dei precisi parametri elencati nei decreti Regionali pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale scaricabile da internet (Vedi L. 13/89 ).
Qualora la domanda dovesse rimanere inevasa per l’esaurimento dei fondi annuali, questa verrà fatta slittare all’anno successivo, per un massimo di tre anni consecutivi. Le Commissioni si riservano legalmente di trattenere fino ad un massimo del 10% dei contributi montascale qualora la dotazione economica loro assegnata fosse insufficiente.

Solitamente i tempi di erogazione non sono inferiori ai due anni dal momento della richiesta.  

lunedì 7 aprile 2014

Il preventivo è servito

Il web offre la possibilità di avere una variegata panoramica di marche e modelli. Ma solo le aziende più qualificate mettono a disposizione un sistema automatico di elaborazione del preventivo montascaleÈ opportuno tener presente che la cifra, così fornita, è puramente indicativa e da prendere con un discreto margine di tolleranza, per più motivi. Vediamo quali.

Anzitutto: il montascale è una soluzione? Forse si! Ma ovviamente non l’unica! Purtroppo per mancanza di tempo, per il disagio psicologico di un contrattempo imprevisto, per il battage pubblicitario televisivo, ci si ferma spesso al già visto, al montascale a poltroncina della casa accanto, quando nel nostro caso si sarebbe potuto risolvere il problema della mobilità domestica con una piccola piattaforma elevatrice a scomparsa o con un montascale mobile, spendendo meno e senza stravolgere la casa. E’ quindi fondamentale che l’azienda che ci dovrà seguire possa mettere a disposizione non un solo tipo di prodotto, ma tutto ciò che il mercato offre in tema di abbattimento delle barriere architettoniche Per cui la nostra ricerca dovrà preferire le aziende che per esperienza ed assortimento si occupano anche di impianti per comunità, enti, strutture ricettive e non solo di montascale domestici. Hanno maggior scelta e prezzi più competitivi. Un volta chiarito “cosa” ci serve effettivamente, rimane da affrontare il “come”.
Scorrendo in internet tra i vari siti si scopre che i nomi più assillanti non sempre offrono un preventivo montascale online semplice e chiaro, anche se è opportuno ricordare che la cifra così quantificata è puramente indicativa. Solo i rilievi effettuati dal tecnico specializzato durante il suo sopralluogo (meglio se gratuito) permettono la preparazione di un preventivo attendibile, calibrato sulle vere esigenze del cliente e nel rispetto architettonico dell’ambiente in cui si andrà a operare.

Cosa chiedere al tecnico? Potrebbe sembrare ovvio, ma qualcosa sfugge sempre! Ecco di seguito alcuni punti da non dimenticare e farsi mettere nero su bianco al momento della richiesta di un preventivo montascale:
  • Il nome del produttore dell’impianto ed il Paese di origine dei componenti che formano l’impianto. I marchi europei migliori sono prodotti in Germania, Austria, Olanda e Regno Unito.
  • Tempi di consegna e di montaggio espressi in giorni lavorativi.
  • Eventuale supporto nella stesura delle pratiche. Le aziende più attente forniscono ai clienti piena consulenza sui contributi e sulle agevolazioni previste, spesso a titolo gratuito o quale sconto.
  • Modalità di installazione. Soprattutto in caso di ambienti di particolare pregio storico e architettonico, chiedere sempre se e come la squadra dei tecnici montatori salvaguarderà le superfici di installazione. Gli installatori seriali pagati un tanto a impianto (da marchi molto aggressivi e ben presenti nelle pubblicità televisive) hanno massacrato fior di scalinate: se ci è consentito fare una battuta, possiamo dire che “certi” tecnici montascale sono i migliori amici dei marmisti!
  • Termine di garanzia dell’impianto tutto incluso: la copertura riservata agli impianti installati (escluse le partite IVA) non deve essere inferiore ai 24 mesi, ad eccezione delle batterie, coperte per 12 mesi.

martedì 1 aprile 2014

Come convincere la nonna a usare il montascale

Il villino o la casa di campagna, il rustico o la casa al mare, per quanto attraenti e confortevoli, possono nascondere insidie che, con l’avanzare dell’età o una patologia motoria, possono diventare veri e propri problemi.
Facciamo il caso della nonna di mia moglie, una donna dinamica, in là con gli anni, si è trovata ad affrontare la frattura del femore.
La sua casa è il classico villino a schiera di una bella zona residenziale edificata negli anni Sessanta, con tutto il living al piano terra, le stanze da letto al primo piano che è separato dal piano terra da due rampe di scale che per la nonna  ora sono un inferno. Inoltre il bagno è sfortunatamente al piano di sopra.
Uscita dalla clinica, è rimasta a casa di mia suocera per quella che noi  pensavamo fosse solo una breve convalescenza : invece, purtroppo, avrebbe potuto diventare il suo status definitivo. Perché il villino di residenza non le permetteva più di muoversi tra i piani.
Per me e mia moglie il montascale anziani sembrava una soluzione indolore ed economica, ma l’avevamo dovuta accantonare per una certa ritrosia del nonno, che, a sua volta, aveva rilanciato l’idea di realizzare il famoso bagno piano terra di cui parlavano da un’eternità. Ma il costo del progetto, dei materiali e la mano d’opera superavano i 12.000 euro. Senza considerare il disagio dei lavori da affrontare, l’impatto estetico sul soggiorno e, non ultimo, il fatto che la stanza da letto rimaneva comunque al piano di sopra!
Siamo quindi tornati all’idea iniziale di installare un bel montascale, sicuro e pratico. Alla fine anche la nonna si è resa conto di aver fatto la scelta giusta perché ha risolto il problema dell’accesso al piano superiore. Non abbiamo devastato il living al piano terra quanto e i nonni in pochi giorni sono potuti tornare nel loro “nido”.
Abbiamo scelto un montascale anziani mono tubo che, con la poltroncina parcheggiata al piano di sopra, proprio non si nota. Anzi da’ alla scala una nota di modernità, essendo dello stesso colore.

In ultimo la spesa: l’installazione dell’impianto, a conti fatti, è costata meno della metà del preventivo iniziale di ristrutturazione, dato che le agevolazioni fiscali disponibili  sono state considerevoli, 50% di deducibilità IRPEF per l’abbattimento di barriere architettoniche, oltre all’IVA  ridotta al 4%, a cui abbiamo sommato un ulteriore contributo regionale del 25% a fondo perduto perché la nonna ha una limitazione funzionale permanente e l’invalidità riconosciuta. Per cui mai dare retta ai nonni. Largo ai giovani!

lunedì 31 marzo 2014

Acquistare un montascale? Ci sono i finanziamenti statali!

Al momento lo Stato Italiano viene incontro alle esigenze economiche di chi fronteggia la spesa dell’abbattimento delle barriere architettoniche, con le agevolazioni fiscali montascale  che abbattono il costo reale di un impianto da un minimo del 50%. Vediamo come.

In termini di imposta: i costi di tutti i lavori di ristrutturazione finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche (quali l’installazione di un montascale, una pedana elevatrice, un ascensore per anziani, etc.) rientrano nell’aliquota I.V.A. 4%, se in famiglia c’è un anziano o una persona con diversa abilità certificata. Questo significa che ne beneficia anche, per esempio, uno studio medico e un agriturismo che adempie agli obblighi di legge in materia.

Anche la deducibilità fiscale dei montascale è significativa: il costo degli impianti, manodopera inclusa,  è detraibile in dieci anni dalla dichiarazione dei redditi (vedi quadro IRPEF) con aliquota pari al 50% , equiparandola ad una ristrutturazione edilizia, oppure in un solo anno con aliquota pari al 19% quale spesa per ausilio sanitario.

E’ inoltre riservato alle persone che hanno disabilità riconosciute o limitazioni permanenti della mobilità certificate dal proprio medico un contributo regionale erogato a fondo perduto (vedi L. 13/89). Per  poterne usufruire è necessario presentare la domanda presso il Comune dove è situato l’immobile dove il richiedente ha la residenza. La domanda viene collocata in una graduatoria regionale annuale che, al momento, tiene conto della data di presentazione e del grado di invalidità oltre ai criteri stabiliti dalle commissioni regionali preposte (un richiedente con il 100% ha sempre diritto di precedenza) .

A grandi linee, Questo è tutto ciò che riguarda la contribuzione pubblica. Anche il privato dà un aiuto tangibile in questo senso: molte sono infatti le iniziative e convenzioni concesse da patronati, banche, casse mutua, cooperative ed associazioni ai propri assistiti e clienti che necessitino dell’ausilio di un montascale.